La storia dei taralli ha inizio nel 1400 quando i contadini pugliesi usavano offrirli accompagnati da un bicchiere di vino a visitatori ed amici. Erano le massaie che per non buttare via gli scarti della preparazione del pane aggiungevano un po’ di olio di oliva per insaporirli lavorandoli a forma di piccoli anellini, dando così sapore e gusto.
In questo nuovo impasto si trovano solo farina, vino bianco, olio extra vergine d’oliva e sale. A questi ingredienti di base, si potevano aggiungere semi di finocchio, cipolla o altre spezie a piacere nella versione più classica, o salsa di pomodoro, ma anche anice o zucchero .
La preparazione dei taralli pugliesi è molto semplice: dopo aver impastato tutti gli ingredienti e aver ottenuto un impasto elastico bisogna ricavarne dei bastoncini di circa 1 cm di diametro e 8 cm di lunghezza che andranno poi lavorati a mano a formare un anellino, con le due estremità ben sovrapposte. I taralli pugliesi subiscono a questo punto due cotture: prima vengono bolliti in acqua bollente e olio fino a quando riaffiorano e poi vengono infornati per mezz’ora, fino ad ottenere una bella doratura. Questa doppia cottura consente di ottenere la tipica croccantezza e fragranza che li rende così buoni.
Tutto questo lo facciamo nel nostro tarallificio dal 1988 quando mio padre Antonio cominciò a produrre i nostri prodotti avvalendosi dell’aiuto e dell’esperienza di mia madre e mia nonna
E così nacque il tarallificio Azzurro nome dato dalla località in cui ci troviamo “Casamassima,
Il paese Azzurro”
Oggi io e mio fratello stiamo portando avanti la stessa tradizione mantenendo qualità e gusto